BONGUNESS

Rick Wakeman, un viaggio di virtuosismo musicale

Esplorando l'universo sonoro del rock progressivo con il maestro delle tastiere

Se c'è un nome che fa vibrare le corde del rock progressivo, è quello di Rick Wakeman. Con le sue magie alle tastiere e la sua creatività senza limiti, Wakeman ha cambiato il gioco della musica, portando un'esplosione di emozioni e avventura nel mondo dell'arte sonora. Nato nel 1949 in Inghilterra, Wakeman è stato un prodigio del pianoforte fin dalla giovinezza, studiando alla Royal College of Music prima di intraprendere una carriera che lo ha portato a diventare il tastierista dei mitici Yes nel 1971. L'11 aprile 2024, Porto Alegre è stata teatro del "Final Solo Tour" di Wakeman al Salão de Atos della PUCRS. Fin dai momenti di attesa prima dello spettacolo, il pubblico sentiva già l'elettricità, i commenti entusiasti delle persone che attendevano ansiosamente l'entrata di Rick Wakeman sul palco. L'elettricità era nell'aria, in un auditorio pieno di aspettativa per assistere a un grande spettacolo di una leggenda del prog e della musica in generale. Sul palco, in attesa di Wakeman, c'era un pianoforte e due Korg (Nautilus), simboli dell'artista. Con l'annuncio dell'inizio imminente del concerto da parte del presentatore, calò il silenzio, quel silenzio di anticipazione per l'artista... e "Ascraeus Mons" cominciò a suonare sullo sfondo. Tutto era pronto... ora era il momento della magia della musica... Rick Wakeman entra e il pubblico si alza in un'ovazione in piedi. Prende il controllo della tastiera e diventa un'entità unica fusa con lo strumento. Le note veloci, la melodia sinfonica, suonando "Jane Seymour" ("The Six Wives of Henry VIII"). La musica regnava sovrana. Dopo la performance, con garbo, si "scusa" per il suo portoghese e inizia a parlare delle mogli di "Enrico VIII". "Catherine Howard" è tra le prime canzoni che Wakeman ci regala per deliziare le nostre orecchie. È il momento, quel momento, forse uno dei più attesi, di "Space Oddity" e "Life on Mars?", che David Bowie scrisse insieme a Rick Wakeman. Qualcosa di affascinante, emozionante, unico. Quella sequenza di note incredibili che rendono immortali queste due canzoni, suonate da un artista fenomenale. L'intensità di "Life on Mars?" era davvero coinvolgente, da brivido. Il concerto continua con "Arthur / Guinevere / Merlin the Magician / The last Battle", per poi arrivare alla bella "Sea Horses". È ammirevole sia visivamente che udibilmente la danza delle dita sui tasti della tastiera, creando un'atmosfera difficile da dimenticare. "Yessonata", il medley di alcune delle più iconiche canzoni dei Yes che Rick Wakeman ha selezionato e "mixato" insieme per riprodurre una sola canzone. Negli ultimi momenti del concerto, Wakeman ha suonato "Help" dei Beatles e "Eleanor Rigby", band con le stesse origini del tastierista. Entrambe britanniche, entrambe icone della musica. Ha lasciato il palco e è tornato per un'ultima magia che solo mani esperte come quelle di Rick Wakeman possono eseguire al pianoforte, suonando "The Journey / Recollection". Il pubblico si alza per un lungo applauso totalmente meritato per un concerto che ha avuto come protagonisti un uomo, un pianoforte e due tastiere Korg. Tre elementi che da soli hanno creato una pioggia di note indimenticabili. Il Salão de Atos della PUCRS è stato il luogo perfetto per assistere a questo concerto, il fatto che il pubblico abbia vissuto seduto è stato fondamentale per apprezzare appieno il suono e l'intensità che Wakeman imprime suonando il pianoforte.